Mi trovavo in El Salvador quando, a metà luglio, mi giunse, dal Messico (da una amica, del PRD e "vicina” agli zapatisti), l’attesa notizia: la mia richiesta di partecipare alla prima CND, Convencion nacional democratica, "Aguas calientes”, dell’EZLN in Chiapas, nella selva Lacandona, era stata accolta. Avevo già deciso di andare in Messico come "Osservatore elettorale internazionale” (e avevo già l’accredito) e, adesso, la tappa messicana si faceva ancor più interessante. Cecilia, tappa fissa nei passaggi da San Salvador, mi regalò un paio di vecchi scarponi, di un defunto guerrigliero dell’FMLN, per affrontare la selva e, dopo brevi passaggi già programmati, in Nicaragua e Costa Rica, arrivai in Messico.
Mi diressi subito a San Cristobalde las Casas e ritirai il mio lasciapassare di invitato politico internazionale alla CND. C’erano solo altri tre-quattro italiani: erano ragazzi di radio di sinistra (Radio popolare di Milano e un paio di altre) e loro stavano nel "settore” giornalisti. Sulla partecipazione alla Convencion scrissi un testo, che poi non pubblicai .
Tornato a Città del Messico, mi trovai ad essere - contemporaneamente - osservatore elettorale .... e componente la delegazione della IS alle elezioni. Facemmo molti incontri politici estremamente interessanti, tra i quali quelli con i due principali candidati: Cuauhtémoc Cardenas del PRD, che conoscevo da anni e che era stato anche al nostro Congresso di Rimini del 1991; ed Ernesto Zedillo del PRI. Con quest’ultimo c’erano Roberta Lajous, che poi sarà Ministra ed Ambasciatore a Cuba, e Angel Gurria, che dopo una lunga esperienza di Ministro diventerà Segretario generale dell’OCSE a Parigi. Invece Cuauhtémoc era accompagnato da Porfirio Muñoz Ledo, anche lui con un passato nel PRI, Amalia Garcia, di provenienza comunista, che diventerà Governatore dello Stato di Zacatecas, e Rosalbina Garavito. Conobbi anche Ugo Pipitone, intellettuale italiano, da anni in Messico, a quell’epoca editorialista del quotidiano La Jornada, e Manuel Camacho Solis, esponente politico ex PRI.
Nel ’96 tornai due volte in Messico. La prima per partecipare al Congresso che elesse Andres Manuel Lopez Obrador (per tutti: AMLO), Presidente del PRD. Si preparava la candidatura, perl’anno successivo, di Cuauhtémoc a Sindaco di Città del Messico, e il PRD si dotava di un nuovo Presidente. Al Congresso c’erano delegazioni da tutta l’America latina e ritrovai molti degli esponenti PRD con cui più ero in contatto: da Porfirio a Rosa Albina, da Ricardo Pascoe a Jesus Ortega, da Ricardo Valero ad Amalia Garcia, da Pablo Gomez a Gilberto Rincon Gallardo. Andai anche a trovare Aura Marina Arriola all’Istituto nazionale di antropologia e storia, INAH.
La seconda, in settembre, invitato alla Assemblea nazionale del PRI, invito inedito per il PDS. Fu una occasione importante per conoscere meglio e dall’interno il "mondo PRI”.Iniziai a riflettere sulla possibilità di organizzare un viaggio di D’Alema, Segretario del PDS, in Messico. L’occasione si presentò l’anno seguente, quando Cuauhtémoc Cardenas vinse le elezioni municipali e fu il primo Sindaco eletto democraticamente a Città del Messico. Insieme a José Luis Rhi-Sausi, di origini messicane e Vice Direttore del CeSPI, preparammo un programma di rilievo che previde, oltre alle riunioni politiche con Cardenas nella giornata del suo insediamento, con AMLO, con Porfirio, e con lo stesso Presidente Zedillo, anche un incontro con il grande scrittore Carlos Fuentes. Della delegazione fecero parte anche Umberto Ranieri, allora responsabile esteri del partito, e Fabrizio Rondolino, all’epoca collaboratore di D’Alema e poi approdato altrove. L’incontro con Fuentes andò particolarmente bene e si creò una forte relazione intellettuale e di stima personale con D’Alema, tanto che sul quotidiano spagnolo el Pais, un paio d’anni dopo Fuentes scrisse un articolo dedicato a D’Alema. Il Segretario tenne due affollate conferenze: al prestigioso Colegio de México, e all’Istituto italiano di cultura. Facemmo varie riunioni anche sulla situazione in Chiapas, con esponenti politici e con personalità che cercavano di mediare tra governo e zapatisti e in tutte le occasioni, anche con gli esponenti governativi, ponemmo il problema dei diritti umani.
Nei mesi successivi si verificò la terribile strage di contadini, ad Acteal, e quel viaggio di D’Alema rese indubbiamente più sensibile e ricettivo il partito e il gruppo parlamentare. Tanto che, nel gennaio 1998, tenemmo a Roma una iniziativa di pace per il Chiapas, con la partecipazione di una delegazione del PRD (Pablo Gomez, Carlos Payan e Raymundo Cardenas) che, tra le tante attività, tenne un incontro pubblico molto partecipato, dove presero la parola i parlamentari Andrea Manzella, Marco Pezzoni, Gian Giacomo Migone e Umberto Ranieri.
Due mesi dopo rappresentai il PDS al Congresso del PRD in Messico. Per Rifondazione partecipò Francesco Forgione che, dopo essere stato Presidente della Commissione parlamentare antimafia, scrisse alcuni libri importanti sul rapporto tra mafia (soprattutto ‘ndrangheta) e America latina.